Grazia Deledda (nome completo Grazia Maria Cosima Damiana Deledda), è una scrittrice italiana nata a Nuoro nel 1871. E’ sicuramente la scrittrice sarda più conosciuta e apprezzata, non solo in Italia ma anche all’estero, tant’è che nel 1926 le è stato assegnato il premio nobel per la letteratura.
La sua carriera letteraria inizia nel 1888 inviando alcuni scritti a Roma, che verranno poi pubblicati sulla rivista “Ultima moda”. Nel 1890 inizia la sua collaborazione con “L’avvenire di Sardegna” sotto pseudonimo, dove pubblica alcuni romanzi a puntate tra cui “Stella d’Oriente”. Ma Grazia Deledda è attiva su diversi fronti, collaborando anche a Milano con il libro per bambini “Nell’Azzurro”.
Fra il 1891 e il 1896 viene pubblicato, sempre a puntate, il
bellissimo saggio “Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna” e nel 1897
pubblica una splendida raccolta di poesie, “Paesaggi sardi”.
Dal 1899 Grazia Deledda si trasferisce a Roma, si sposa e ha 2 figli, e dove inizia la sua vera e propria carriera di scrittrice che la rende famosa in tutto il mondo. Escono infatti i più celebri romanzi tra i quali citiamo “Cenere”, “L’edera”, “Sino al confine”, “Colombi e Sparvieri” e forse i più famosi “Canne al vento”, “Il Dio dei venti”, “L’incendio nell’oliveto” e "La madre".
“«Adattarsi bisogna» disse Efix versandogli da bere. «Guarda tu l'acqua: perché dicono che è saggia? perché prende la forma del vaso ove la si versa.»”
Citazione tratta da "Canne al Vento" - 1913
Grazia Deledda raccoglie in breve tempo, approvazioni dal
tutto il mondo della letteratura e non solo, da Luigi Capuana a Giovanni Verga,
sorprendendo per capacità di scrittura e di trasportare i lettore all’interno
delle sue storie.
Il 10 Settembre 1926, a coronamento di una splendida carriera, le viene
conferito il premio nobel per la letteratura, e finora è l'unica scrittrice italiana ad aver vinto questo prestigioso premio.
Dieci anni dopo, nel 1936, morirà a Roma a causa di un
tumore di cui soffriva da diverso tempo.
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